C’era un tempo in cui la conoscenza delle erbe era essenziale per chi avesse a cuore il benessere degli altri.
C’era un tempo in cui scienza e magia erano indistinguibili, e i confini erano tracciati dalle credenze religiose più che dal buon senso umano.
C’era un tempo in cui le donne non avevano diritto di parola. Elle tuttavia parlavano, e grazie alle loro parole il mondo si fece via via sempre più giusto.
C’era un tempo in cui le distanze erano più ampie, il cammino impervio e le direzioni incerte.
Pure, la voglia di conoscere muoveva il mondo.
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C’era un tempo in cui gli echi degli scontri tra le grandi signorie della pianura giungevano attutiti in Valle. Bastavano però ad accendere l’odio e a scatenare crimini, mascherati da scontri ideologici, ma dettati in realtà da volontà di profitto e sopraffazione.
C’era un tempo in cui le cime dei monti non erano un invito a mettere alla prova la propria tenacia e coraggio, ma muri invalicabili che dividevano persone e civiltà
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