Guerra civile in Valle Brembana

Mi è capitato qualche volta di sottolineare che  non sono particolarmente amante della Storia, quanto delle STORIE che essa contiene.
E il Medioevo è pieno di storie, molte conosciute, altre che non potremo mai sapere.
Nel periodo a cavallo del XIV e XV secolo, in tutta Italia si assistette a una vera e propria guerra civile, il cui fattore scatenante  fu la rivalità tra Guelfi e Ghibellini.
Anche le valli furono testro di questo conflitto,  ma che in verità fu guerra tra bande, tra famiglie (note sono le famiglie degli Suardi e dei Colleoni, ad esempio, in lizza tra loro).
 Per fare un esempio nel 1393 vi furono in Val Brembana 108 episodi di scontro  ( quasi uno ogni tre giorni)  con un centinaio di morti - ma potrei sbagliarmi. Nel 1404 i morti furono almeno trecento.
Un periodo drammatico, con  gli omicidi, le distruzioni, i furti che si sommavano alle già difficili condizioni della gente di montagna.
Non è difficile immaginare  i drammi  delle famiglie distrutte, sfrattate, rese misere per la perdita dei pochi averi necessari a vivere.  Il dolore delle perdite, del veder svanire amicizie e relazioni per un cambio di casacca del signore del luogo.  Orfani, sbandati, miliziani  diventati banditi, fuorilegge rientrati nei ranghi di  una milizia per convenienza. Una scia di sangue che tinse il Brembo per molti anni.  Se non posso parlare della Storia, che conosco poco, posso narrare di queste Storie,  dove dolore e speranza, passione e paura si sovrappongono, come in ogni altra storia dell'umanità

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